Vallefoglia promuove il turismo rurale ed ecosostenibile, proponendo una serie di itinerari, da percorrere in bici o a piedi, in cui la storia, la natura e l’arte trovano la loro perfetta sintesi.
Itinerario del Duca (in collina)
Registrato nel diario di Francesco Maria II della Rovere, che lo percorreva a cavallo o in lettiga, questo percorso permetteva all’ultimo duca di raggiungere Palazzo Ducale di Urbino da Villa Imperiale a Pesaro e viceversa. L’itinerario risale, inoltre, all’antica viabilità romana: dal V sec D.C., ha rappresentato infatti un’importante via di transito verso la costa, anche se secondaria, rispetto alla Flaminia.
Dal pagus dell’Abbazia di San Tommaso in Foglia, si risale il primo terrazzo del fiume omonimo, raggiungendo l’antica chiesa convento di Santa Maria di Morciola; si prosegue poi lungo il crinale delle colline, passando per Colbordolo, Montefabbri e Forquini. Il percorso, nel 2008, costituì una delle tappe del 91° Giro d’Italia.
Itinerario del Duca (nel fondovalle)
Il tragitto ha inizio dalla vecchia strada di Apsella, per giungere fino all’Abbazia di San Tommaso in Foglia, proseguendo poi per Bottega, Morciola, Cappone, si attraversa infine il paese di Gallo, fino a raggiungere Urbino.
I sentieri della Banda Grossi
L’itinerario ripercorre i luoghi frequentati da un’associazione brigantesca, che subito dopo l’Unità d’Italia, compì numerosi ed efferati delitti, tra queste colline. Dal mulino di Pontevecchio, la panoramica “strada della Banda Grossi”, porta alla casa natía del Beato Giansante Brancorsini; proseguendo lungo la carreggiata, si raggiunge il borgo di Montefabbri e da qui, attraversando una campagna quasi incontaminata, è possibile vedere l’antica chiesa abbandonata di San Giovanni Battista a Riceci (Comune di Petriano), situata sulla cima di un colle, tra Coldazzo e Gallo.
Dalla strada della vecchia miniera al monte di Colbordolo
Dalla vecchia miniera di zolfo a Talacchio, con l’ottocentesco palazzo, sede degli uffici amministrativi, si diramano dei minuscoli sentieri, che poi si inoltrano nel sottobosco, fino a raggiungere una piccola sorgente d’acqua sulfurea, chiamata fonte di Fulgenzio e, attraverso una serie di stradine, si arriva al monte di Colbordolo, “la terra del vento”, affacciata su panorami sospesi, a cavallo tra le due vallate dell’Apsa e del Foglia.
Dal “ponte della capra” al mulino di Pontevecchio
Partendo dalla provinciale di Talacchio si diparte uno stretto sentiero che arriva ad un ponticello, chiamato Ponte della Capra (il cui toponimo deriva da un’antica leggenda tramandata dalla tradizione orale contadina); il breve tracciato serviva da transito per i mezzi della solfatara di Talacchio. S’imbocca poi una strada costruita negli anni ’20 del Novecento, che prosegue fino al mulino di Ponte Vecchio. Il percorso offre porzioni di un paesaggio agrario storico, costituito da filari di viti e di olivi, querce e antichi casolari.
Giro ad anello, attorno alla forcella di Coldelce e il Monte Busseto
Il sentiero attraversa campi, tra case coloniche, promontori ed ampie zone boscose. Ad est dell’imponente Pieve di Sant’Eracliano, di cui restano le vestigia, c’è il Monte Busseto, sul quale fino alla fine del XVII secolo sorgeva un monastero fondato dai monaci benedettini e che oggi regala panorami fiabeschi, tra calanchi, boschi e scenografiche rupi.
Tour da Raffaello a Genga
Il tour nasce da un’idea dell’associazione “Montefeltro Adventure Bike & Walk” di Urbino e viene realizzato grazie alla collaborazione con l’agenzia “Urbino Incoming” nell’ambito del progetto “Urbino e-Bike Tour”.
Grazie alle professionalità di maestri e accompagnatori di MTB dell’associazione sarà possibile strutturare tour esperienziali guidati di 1 o 2 giorni nel territorio del Montefeltro.
L’originalità del tour consiste nella esplorazione di luoghi quasi dimenticati dalla maggioranza della popolazione, dove in passato si sono svolte numerose battaglie per la difesa della città di Urbino e del Montefeltro dagli attacchi degli Sforza e dei Della Rovere.