Nel corso dei secoli furono numerose le personalità eminenti legate a questo territorio, che emersero nelle varie discipline ed imprese; i più degni di nota furono Giovanni Branca, Terenzio Mamiani, Giulio Perticari e Costanza Monti a Sant’Angelo in Lizzola; Giovanni Santi a Colbordolo; Gerolamo Genga nel perduto castello di Genga e Francesco Paciotti a Montefabbri.
GIOVANNI BRANCA
Sant’Angelo in Lizzola è la terra natia di Giovanni Branca (Sant’Angelo in Lizzola 1571 – Loreto 1645), valente architetto della Santa Casa di Loreto, fu anche un eccellente ingegnere: attraverso il suo trattato Le machine, divulgò l’invenzione di un congegno che anticipava il principio del motore a vapore.
TERENZIO MAMIANI
L’ultimo conte, a titolo onorario, del castello di Sant’Angelo fu l’illustre letterato, filosofo Terenzio Mamiani (Pesaro 1799 – Roma 1885), uno dei massimi artefici del Risorgimento italiano.
GIULIO PERTICARI
Il conte Giulio Perticari (Savignano sul Rubicone FC 1779 – San Costanzo PU 1822), filologo e letterato, precettore e amico di Mamiani, con la sua consorte, la poetessa Costanza Monti (Roma 1792 – Ferrara 1840), nelle prime decadi dell’800, contribuì a rendere Sant’Angelo un luogo ideale per rasserenare il corpo e lo spirito, ospitando abitualmente nella loro villa di villeggiatura un cenacolo di artisti e letterati, tra cui Vincenzo Monti (padre di Costanza), la marchesa di Brunswick e il compositore Gioacchino Rossini.
GIOVANNI SANTI
Nel castello di Colbordolo nacque Giovanni Santi (Colbordolo 1440 – Urbino 1494), padre e primo maestro di Raffaello Sanzio, fu valente pittore, poeta e scenografo presso la corte dei Montefeltro.
GEROLAMO GENGA
Nella tranquillità della sua villa, nel borgo denominato La Valle del perduto castello di Genga, trascorse gli ultimi anni della sua esistenza il pittore e architetto rinascimentale Gerolamo Genga (Urbino 1446 – La Valle 1551). Tra le sue opere, degne di nota, vi sono le decorazioni di Villa Imperiale e la realizzazione dell’Imperiale nuova a Pesaro.
FRANCESCO PACIOTTI
Francesco Paciotti (Urbino, 1521 – Urbino, 14 luglio 1591), insigne architetto e ingegnere civile e militare, ebbe in feudo il castello di Montefabbri, da Francesco Maria II della Rovere. Allievo di Gerolamo Genga, ricoprì prestigiosi incarichi in tutte le corti d’Europa, per le quali progettò e costruì numerose opere di fortificazione.